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23.11.2007

Corruzione ad Alta Velocità - Viaggio nel governo invisibile

Prefazione di: Emanuele Macaluso
Collana "Storia e storie", formato 15x21, pp 192
Prezzo Euro 14,46
ISBN 88-87509-03-4

Si raccomanda di ascoltare il video su Youtube di Imposimato

Qui la rassegna stampa all'epoca della pubblicazione

Qui un estratto del libro

 

Cronaca di un grande scandalo: le manovre intorno all’Alta Velocità.

Tutte le società e i nomi degli imprenditori, pubblici e privati, implicati nella più grande inchiesta giudiziaria dopo tangentopoli.

GLI AUTORI
Ferdinando Imposimato, giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, si è occupato di processi contro la Mafia e Camorra. Eletto al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati, per tre legislature è stato membro della Commissione antimafia.
Giuseppe Pisauro, avvocato penalista, ha partecipato ai più importanti processi degli anni 80 (Processo Moro, 7 aprile, strage di Piazza Fontana, strage di Bologna, omicidio del giudice Occorsio).
Sandro Provvisionato, caporedattore al TG5, già direttore di radio Città Futura, poi all’Ansa e all’Europeo, è stato corrispondente di guerra dall’Albania.

Dalla Camera:

"Si è in presenza, poi, di un importante articolo che consente di portare trasparenza e certezza per i costi già gravanti su tutta la collettività per le opere dell'alta velocità, subordinandoli alle compatibilità di spesa rispetto all'interesse pubblico e alle previsioni di investimento delle ferrovie statali e in rapporto alle priorità e ai limiti di bilancio.
Riteniamo ciò un importante passo in quanto, insieme ad altri parlamentari, siamo stati proponenti di una Commissione di inchiesta - che ancora non è stata attivata - sugli incredibili ed elevati costi già accumulati per queste opere e sulla verifica di quanto già denunciato dal giudice Imposimato in una precedente Commissione e in un suo libro di denuncia che, non casualmente, è intitolato Alta voracità. Ci piacerebbe dire che se ne cancella definitivamente anche l'ormai logoro e superato progetto, peraltro già a suo tempo inefficace nel rapporto costi-benefici, ma non è così.
Eppure, siamo certi che l'aver limitato la possibilità di arricchimento indebito di quanti da anni sponsorizzano tali progetti a soli fini di lucro personale o di gruppo sia già un ottimo disincentivo per allontanare tali sciacalli, ovunque essi si trovino, e per far nuovamente primeggiare il reale interesse pubblico per le necessarie opere ferroviarie alle quali vengono sottratte da tali opere grandi risorse. "

 


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