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01.11.2002
La promozione della professione forense
Casa Editrice La Tribuna, 2002, pagg. 256. prezzo: 38725 data: 2002 aprile -
Il testo individua il tema centrale di ogni opera che voglia occuparsi di deontologia; ed il porsi da principio la domanda sul fondamento stesso della deontologia forense, nella sua multiforme fenomenologia, fa sì che l'attenzione degli autori non si focalizzi esclusivamente sulla realtà materiale, ma guardi ad essa da un corretto osservatorio. Il tema centrale della deontologia - e, quindi anche di ogni discorso intorno alla "pubblicità" dell'avvocato - è la indissolubile connessione di essa con l'essenza della professione e con l'essenza del professionista forense; dunque, non il semplice suo essere binomio condotta/sanzione, ma il suo dover essere modo di vivere la "missione" dell'avvocato. Non obblighi, non mera tecnica, non regole e strumento per esercitare l'attività professionale ma fondamento dell'attività logico-etica che quotidianamente pone in essere l'avvocato per dare a se stesso una risposta agli interrogativi che egli si pone relativamente al suo essere avvocato.
Aggiornato con la riforma del Codice deontologico forense, intervenuta nel marzo 2002.
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C. Chinappi ' E. Napolillo
La promozione della professione forense
Piacenza, La Tribuna, 2002, pp.256, ' 20
Pubblicazioni sulla propria attività professionale; Fotografie e interviste; Pubblicità a dei prodotti; Partecipazione a rubriche televisive; Inserimento del proprio nome in grassetto sull'elenco telefonico; Servizi giornalistici (Le toghe d'oro, Class); Corrispondenti esteri sulla carta intestata e diciture suggestive; Utilizzo di un logo sulle carte intestate; Pubblicità in periodo elettorale; Pubblicità istituzionale; Trasferimento dello studio; Uso del nome del defunto; Indicazione del nome dei clienti; Diffusione di biglietti da visita; Distribuzione di omaggi ; Intermediari e procacciatori; Offerta di prestazioni (lettere e circolari); Offerta di prestazioni in ospedali e presso abitazioni private; Offerta di prestazioni a imputati; Segnalazioni ai colleghi; Targhe; Associazioni consumatori, comitato difesa piccoli azionisti e azioni collettive.
In APPENDICE la Proposta di modifica del codice deontologico forense, del 2 marzo 2002.
PREMESSA di Salvatore Orestano
Consigliere Coordinatone del Centro Studi dell'Ordine forense di Roma
E' per me fonte di grande e sincera gioia apprendere che lo studio della "materia" deontologica varca le soglie delle anguste e polverose aule consiliari per suscitare la curiosità, dapprima, la passione, poi, di due giovani studiosi, tanto da farli imbarcare nell'impresa di cimentarsi nell'arduo compito di approfondire un argomento di spinosa attualità e grande complessità quale è quello dei limiti della "pubblicità dell'avvocato".
C'era un rischio nel trattare tale tema; un rischio duplice.
Infatti, poteva, da un lato, avvenire che si perdesse di vista, sommersi dalla miriade di fattispecie di casi giurisprudenziali, di esempi pratici, il fulcro di tutto: la deontologia; dall'altro, poteva accadere che la vastità e la intima connessione con aspetti esistenziali della deontologia, lasciassero in ombra gli argomenti più prettamente pratici.
L'opera, invece, con grande maturità, non cade in nessuno di tali due errori di prospettiva, e gli autori, con un occhio rivolto verso l'elaborazione svolta sul tema dai loro padri, e l'altro attento al divenire del mondo dell'avvocatura contemporanea, tengono ben salda la rotta, evitando di seguire facili sirene.
Giustamente, il testo individua da subito il tema centrale di ogni opera che voglia occuparsi di deontologia; ed il porsi da principio la domanda sul fondamento stesso della deontologia forense, nella sua multiforme fenomenologia, fa sì che l'attenzione degli autori non si focalizzi esclusivamente sulla realtà materiale, ma guardi ad essa da un corretto osservatorio.
Quello che, a mio avviso, è il tema centrale della deontologia - e, quindi anche di ogni discorso intorno alla "pubblicità" dell'avvocato - è la indissolubile connessione di essa con l'essenza della professione e con l'essenza del professionista forense; dunque, non il semplice suo essere binomio condotta/sanzione, ma il suo dover essere modo di vivere la "missione" (per usare un termine assai significativo del Codice deontologico europeo) dell'avvocato.
Non obblighi, non mera tecnica, non regole e strumento per esercitare l'attività professionale ma fondamento dell'attività logico-etica che quotidianamente pone in essere l'avvocato per dare a se stesso una risposta agli interrogativi che egli si pone relativamente al suo essere avvocato: questo è il cuore vero della deontologia e ridurla a mera regola tecnica, ad obbligo giuridico e non morale, a forma dell'agire e non dell'essere, è sintomatico di una concezione del giurista profondamente squalificante e riduttiva.
E squalificante e riduttiva è la concezione che oggi, purtroppo, buona parte della società civile ha dell'avvocato.
Non può, quindi, che apprezzarsi ancor di più il presente volume che affronta proprio il modo e le forme - ma, come detto, con i piedi ben saldi nel "dover essere" dell'avvocato - attraverso le quali il professionista si "manifesta" alla società.
Ed è importante, a mio avviso, che simili riflessioni avvengano in un momento come è il presente di profonda rivisitazione della professione.
Tale rivisitazione è decisamente radicale: l'avvocato ha perso l'esclusività del patrocinio, potendosi vedere - e non più solo nelle aule del Giudice di Pace parti che si difendono da sole o amministrazioni rappresentate in giudizio da funzionari e dirigenti; l'avvocato può costituire società con altri professionisti; l'avvocato è considerato imprenditore; l'avvocato, sempre più, svolge la propria attività lontano dalle aule di giustizia.
Quest'ultimo è, secondo me, l'aspetto che maggiormente cospira a modificare l'avvocatura e che più mette a rischio la deontologia.
Infatti, grande parte dell'essenza dell'avvocato è costituita dal suo essere in giudizio per tutelare i diritti e gli interessi di una parte, dal suo rapportarsi dialetticamente ad una controparte, dal suo interpretare le norme, dal suo concorrere con il giudice alla applicazione del Diritto.
Oltre quanto fin qui si è osservato, non può non porsi nella debita evidenza che gli Autori hanno anche inteso percorrere un iter tale da portare alla giusta attenzione del lettore una serie di aspetti concernenti l'attività quotidiana del professionista forense, soffermandosi altresì su alcune decisioni adottate dai Consigli forensi nella materia deontologica all'esito delle verifiche compiute nelle ipotesi di patologie, vere o presunte, che si siano manifestate nella condotta tenuta da avvocati.
Conclusivamente, può affermarsi a ragione che il volume, che ho qui l'onore e il piacere di presentare a chi nutre interesse per un settore così importante quale è quello della deontologia, si segnala al lettore per la sua chiarezza e la ricchezza degli stimoli che provoca e che spingono ad approfondire ulteriormente la tematica, e dunque questo libro ben può allinearsi agli altri testi che affrontano la materia ed al tempo stesso rappresenta un trampolino di lancio per ulteriori approfondimenti e nuove riflessioni.
Indice
1. DEONTOLOGIA E CODIFICAZIONE
1.1. La promozione pubblicitaria in Italia
1.2. Brevi cenni sull'origine della professione di avvocato
1.3 L'avvocato, tra arte liberale e impresa
1.4 Le società tra avvocati: l'attuazione della Direttiva 98/5/CE
1.5 Unitarietà ed etica dell'Ordine forense
1.6 Le norme deontologiche: le fonti in materia di deontologia
1.7 Necessità di un Codice deontologico forense
1.8 Il Codice rappresenta una privazione di libertà?
1.9 Le ragioni del divieto di pubblicità degli avvocati
2. LA PUBBLICITA' DELL'AVVOCATO NEGLI STATI UNITI E IN EUROPA
2.1 La scaturigine della pubblicità degli avvocati negli Stati Uniti: il caso Bates
2.2 La Corte Suprema precisa con altre decisioni i limiti e gli obiettivi della pubblicità
2.3 Due indicazioni dell'American Bar Association per regolare la pubblicità
2.4 La regolamentazione della pubblicità come chiave di lettura per analizzare l'esercizio della professione forense in Italia e negli Stati Uniti
2.5 La pubblicità dell'avvocato in Europa
2.6 La pubblicità nel codice di deontologia degli avvocati europei: i problemi della "doppia deontologia"
3. LA PROMOZIONE PUBBLICITARIA DELLA PROFESSIONE FORENSE IN ITALIA TRA DIRITTO DELL'INTERNET ED ESIGENZE DI GLOBALIZZAZIONE
3.1. I confini della liceità della comunicazione pubblicitaria ed il sistema di limiti alla libertà di informazione economica.
3.2. Le norme sulla concorrenza, l'Autorità anti-trust e l'adeguatezza del sistema italiano allo sviluppo delle attività professionali.
3.3. La pubblicità dell'avvocato: marca di confine tra due posizioni antitetiche
3.4. Il concetto di pubblicità in relazione all'attività dell'avvocato. In particolare il caso 'Le toghe d'oro' ed il caso 'Class'.
3.5. Le diverse forme di pubblicità: la pubblicità diretta
3.5.1 La pubblicità indiretta
3.5.2. La pubblicità istituzionale
3.5.3 Il procacciamento diretto e indiretto di clientela
3.6 L'art.17 del Codice deontologico forense, tra pubblicità ed informazione
3.7 L'esercizio dell'attività forense tra deontologia ed e-commerce. Studi legali "on line"
3.8. Realtà e professione. Dalla deontologia alla tecnologia: esigenze pratiche di contemperamento di valori.
3.9 L'idea della deontologia come scienza dei valori tra diritto dell'internet ed esigenze di globalizzazione.
4. LA GIURISPRUDENZA DISCIPLINARE : IL DIRITTO VIVENTE
4.1. Cenni sul procedimento disciplinare
4.2. La Convenzione europea dei diritti dell'uomo
4.3. Necessità di procedere caso per caso
4.4. Casi disciplinari in tema di pubblicità: inserzioni pubblicitarie e offerte di servizi
4.4.1. Pubblicazioni sulla propria attività professionale
4.4.2. Fotografie e interviste
4.4.3. Pubblicità a dei prodotti
4.4.4. Partecipazione a rubriche televisive
4.4.5. Inserimento del proprio nome in grassetto sull'elenco telefonico
4.4.6. Servizi giornalistici (Le toghe d'oro, Class)
4.4.7. Corrispondenti esteri sulla carta intestata e diciture suggestive
4.4.8. Utilizzo di un logo sulle carte intestate
4.4.9. Pubblicità in periodo elettorale
4.4.10. Pubblicità istituzionale
4.4.11. Trasferimento dello studio
4.4.11. Uso del nome del defunto
4.4.12. Indicazione del nome dei clienti
4.4.13. Diffusione di biglietti da visita
4.4.14. Distribuzione di omaggi
4.4.15. Intermediari e procacciatori
4.4.16. Offerta di prestazioni (lettere e circolari)
4.4.17. Offerta di prestazioni in ospedali e presso abitazioni private
4.4.18. Offerta di prestazioni a imputati
4.4.18. Segnalazioni ai colleghi
4.4.19. Targhe
4.4.20. Associazioni consumatori, comitato difesa piccoli azionisti e azioni collettive
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