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17.07.2014

Come scrivere un contratto: il nostro tempo e il nostro lavoro e' tutto uguale ?

Dobbiamo sapere distinguere.

Certo che no.

Abbiamo giornate piu' normali..., altre frenetiche.

A volte abbiamo lavoro di routine, altre volte dobbiamo studiare a lungo per realizzare una soluzione nuova ad un problema nuovo.

Nella redazione dei contratti cosi' come nello sviluppo del software; non ci sono molte differenze.

Non tutte le parti dei contratti sono eguali. Anche solo la testata con l'elencazione delle parti del contratto e' diversa dalle specifiche clausole.

E tra le clausole, alcune intervengono solo in certi casi, o comunque temporalmente in momenti diversi.

Infine le prestazioni dell'uno o dell'altra parte sono sinallagmatiche (soprattutto cosi' devono essere quelle dei contratti riguardanti l'ecommerce, visto che ci rivolgiamo anche a consumatori), ma che siano corrispettive non significa che dobbiamo mischiarle nello stesso articolo.

La leggibilita' e' il primo sacrificato di questo processo dimenticato.

L'esperienza degli ultimi sei mesi a Londra e in Italia, con la mai abbastanza ricordata Stefania Passera nonostante in molti stiano cercando di far finta di essere bravi senza aver imparato da lei, mi ha portato un arricchimento incredibile.

Il tutto pero' va calato nel concreto.

Mi ha aiutato la cara moglie mentre parlava con il marito avvocatoi: "Filippo, ripeti con me, anche gli avvocati sbagliano. Provaci. Forza. Ce la puoi fare !". Ho rivisto in lui Fonzie quando doveva dire "ho sbagliato" ...

Questo episodio da solo puo' sembrare sciocco.

Ma mentre realizzavamo un prototipo di legal design, un avvocato disse candidamente (e giustamente dal suo punto di vista) che era un errore non mettere tutto quello che sarebbe servito nel contratto.

Errore. Completezza. Perfezione. Velocita'.

No. Non e' questo il mondo reale dove lavorano le persone. C'e' bisogno di ordine, di gerarchia.

Non tutto e' importante allo stesso modo, nello stesso momento, nello stesso luogo.

Il primo passo per capire il legal design e' questo.

E dopo mesi di prove, sto sperimentando con successo uno stile di redazione che piace da morire, senza soffrire l'incompletezza o altro.

Ed e' pure veloce. Piu' veloce. Piu' semplice da leggere, da completare, da modificare.

E soprattutto, segue il nuovo percorso interpretativo delle clausole che l'agcm ha inaugurato in tema di clausole vessatorie, insieme alla Camere di Commercio.

Bisogna provare qualcosa di nuovo. Rinunciando all'applicazione dei valori cosi' come abbiamo fatto fino a ieri. Per poi scoprire che quella esperienza diventa utilissima anche nel nuovo corso.

Bisogna pero' volare alto. Altissimo. Sapendo che serve.

 


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