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14.12.2018

19 anni con Civile.it

Quante belle cose insieme. E il futuro ?

19 anni fa pubblicare sul proprio sito era l'unica scelta pensabile.

Geocities aveva chiuso, myspace non era "serioso".

Tuttavia per pubblicare un sito si doveva prima scrivere il software. Il primo fu in perl, poi in asp, poi in php, in tante versioni.

Oggi c'e' WordPress che fa tutto, con una complessità dell'ordine di decine di migliaia di volte piu' dei nostri software.

Allora bastava scrivere qualcosa per essere letti. La newsletter era indispensabile, ma pochi l'avevano.

Oggi ?

Oggi e' cambiato il modo di fruire i contenuti. Si cercano anche contenuti nuovi.

Il mercato delle informazioni di diritto ha visto numerosi player che si rivolgono alle masse, e fanno grandi numeri.

Purtroppo le scelte di controllo dei documenti originali impongono una pubblicazione meno rapida, piu' attenta, piu' documentata. Non e' certo questo un valore apprezzato oggi, e non faccio una valutazione intellettuale ma pratica.

Ogni anniversaria porta con se' qualche riflessione.

Come tanti blogger stiamo valutando in che direzione andare. Io già ho sperimentato una decina di nuovi percorsi, e sto valutando i feedback.

Il vero problema e' che anche i lettori ancora hanno poca percezione dell'automatismo dei computer.

Oggi processo telematico e fattura elettronica sono due processi rigorosamente manuali, ma fatti a computer.

Nessuno si rende conto che vanno automatizzati. Tutti contenti di spendere un euro per la propria fattura elettronica, peccato che par farla ci mettono mezz'ora, io con i miei sistemi sono a meno di un secondo.

In breve dopo 19 anni tutto il mondo della programmazione italiana ha rinunciato a innovare dove serve per seguire solo le richieste già comprese dei clienti. Non e' sbagliato, ma il problema e' la resistenza di tutti.

Informatizzare oggi significa compilare un modulo.

Oppure farsi dire da un software la soluzione, senza chiedersi come arriva alla risposta.

Il resto d'Europa corre, e noi non stiamo a guardare.

Le leggi aumentano e fare cose normali significa subire una presunzione di mancanza di professionalità tutta da documentare preventivamente.

Futuro nero ? Assolutamente no.

  • L'esperienza del meetup mensile a Milano sui chatbot, la piu' importante realtà nazionale in materia, porta ad un confronto vero del mercato. Si evita tanta ricerca tecnica affrontando tanta analisi di mercato che permette ben altro.
  • Gli smart speaker, insieme a Telegram, i chatbots, il web conversazionale: tutto sposta dai documenti alla conversazione.
  • E i servizi online sono sempre piu' compresi e apprezzati.
  • La privacy ha portato a tanta maggiore attenzione e, al tempo stesso, tanta piu' ostilità verso adempimenti formali che nella finalità non raggiungono lo scopo di un buon consulente che aiuti a migliorare qualità e sicurezza dei dati.

 

Mi fermo qui.

C'e' tanto altro da dire. Ma il web di oggi e' scomparso. Ci sono altri luoghi per conversare e crescere insieme, e non sono luoghi aperti come lo erano i blog. Oggi ci si seleziona, poi si parla insieme. Email, telegram, app, skill: non importa dove, purche' siano ambiti protetti.

Peccato.

All'estero la condivisione fa ancora da padrone. E' la diversità che piace ancora. Speriamo bene, non arrendiamoci a chi vuole i buoni da una parte e i cattivi dall'altra. Questo e' compito di tutti noi ogni giorno.

Magari usando meno i social e limitando sempre piu' l'uso degli smartphone

v.

ps: Quali i consigli del giorno ?

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